Roah Moonglow di Baldur’s Gate 3 dimostra che i giocatori devono essere pronti a tutto

Nei tre atti del gioco, i vari personaggi che popolano il mondo di Baldur’s Gate 3 danno vita a quelle che altrimenti sarebbero potute essere le aree di un normale gioco di ruolo, grazie a un mix di una scrittura efficace e di performance uniche spesso memorabili. Come accade in molti giochi di ruolo, la maggior parte dei PNG non offre molto al di là della superficie, ma in Baldur’s Gate 3 c’è un personaggio che probabilmente ha fatto ricredere i giocatori su questo giudizio.

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In un’impressionante dimostrazione di attenzione artigianale ai dettagli, la maggior parte dei PNG minori che si possono incontrare nei primi due atti di BG3 hanno nomi unici e performance vocali relativamente distinte. Ci sono una moltitudine di mercanti con i quali i giocatori possono confrontarsi nel corso del loro viaggio, ma in genere si limitano a qualche dialogo potenzialmente bizzarro perché rimangono in un luogo in modo permanente. L’agente Zhentarim noto come Roah Moonglow, tuttavia, rompe questo schema in modo drastico e naturale allo stesso tempo.

Baldur’s Gate 3 è il più recente di una lunga serie di titoli Baldur’s Gate e in quest’ultima versione sono tornati alcuni volti familiari.

Roah Moonglow sembra essere un altro commerciante senza pretese dell’Atto 1

La presenza degli Zhentarim nell’accampamento dei Goblin è naturale

Incontrata inizialmente nel Santuario Infranto tra le forze Goblin dell ‘Assoluto, Roah Moonglow è una commerciante che possiede un equipaggiamento di valore per i primi livelli dell’Atto 1. Essendo un membro apparentemente importante della rete mercantile di criminali Zhentarim, la sua presenza tra gli spietati assassini e torturatori del Campo Goblin non sarà una sorpresa. Può anche diventare un’altra vittima se i giocatori decidono di affrontare l’accampamento in battaglia, ma lasciarla in vita ha un impatto sorprendente più avanti nel gioco.

L’ulteriore apparizione di Roah in Moonrise Towers lascia intendere qualcosa in più

Una volta che il giocatore è riuscito ad arrivare fino al luogo centrale dell’Atto 2, le Torri dell’Alba, potrebbe rimanere scioccato nel vedere che Roah è riuscita ad arrivare anche lì. Anche lei si trova al centro delle forze più malvagie della zona e mantiene il suo posto di agente Zhentarim ben collegato che può fornire beni preziosi a clienti poco raccomandabili. Si tratta di un’altra area in cui può cadere vittima del potenziale attacco del giocatore ai seguaci dell’Assoluto che occupano lo spazio, ma se sopravvive alla fine riuscirà ad arrivare all’atto successivo.

Il payoff del terzo atto è il colpo del secolo di Roah Moonglow

In che modo l’impresa “Aiuta il Sottomesso” scopre il piano di Roah

Proseguendo nella missione “L’alto arpista” di Jaheira, i giocatori possono ritrovarsi a seguire anche la missione “Aiuta il sottomesso”, che vede un Minsc controllato da un girino derubare la Casa del Conte della città, lasciando il giocatore alla ricerca di un’enorme somma d’oro rubata dai caveau. Dopo aver seguito Minsc nelle fogne, si scopre che è stato coinvolto in un piano con Roah e i suoi Zhentarim che prevede la destabilizzazione dell’organizzazione criminale locale nota come Gilda. Dopo aver salvato o sconfitto Minsc e i cultisti, Roah tenterà di prendere il controllo dell’intera Gilda, lasciando al giocatore una scelta inaspettata.

BG3 sa come gestire le storie a fuoco lento

Sebbene ucciderla e saccheggiare il suo corpo per ottenere 10000 oro possa essere la scelta più logica per molti giocatori, l’incontro finale di Roah ha un livello di profondità sorprendente. È possibile schierarla contro il capo della Gilda, Nine-Fingers Keene, facendo sì che i suoi Zhentarim sostituiscano i membri della Gilda dell’Atto 3 che possono aiutare durante la battaglia finale come alleati evocabili. Un PNG di riserva di nome Friol prenderà il posto di Roah nel caso in cui non dovesse sopravvivere al terzo atto, ma questo percorso non offre lo stesso livello di guadagno di un semplice commerciante del primo atto che si trova al centro della scena all’avvicinarsi del momento culminante.