In un momento cruciale per i diritti dei consumatori nel mondo dei videogiochi digitali, Nicolae Ștefănuță, Vicepresidente del Parlamento Europeo e eurodeputato rumeno del gruppo Verdi/Alleanza Libera Europea, ha annunciato il suo pieno supporto all’iniziativa “Stop Killing Games”. Non solo ha firmato personalmente la petizione, ma ha anche esortato attivamente altri cittadini europei a fare lo stesso, sottolineando l’importanza di questa battaglia per la tutela dei giocatori.
Cos’è “Stop Killing Games”?
“Stop Killing Games” è un’iniziativa di cittadinanza europea (ICE) e un movimento di consumatori nato con l’obiettivo di introdurre una legislazione che impedisca agli editori di videogiochi di rendere ingiocabili i titoli digitali acquistati una volta che il supporto ufficiale viene interrotto o i server vengono spenti. Il movimento ha guadagnato slancio grazie all’influencer e youtuber Ross Scott, in seguito alla chiusura del gioco The Crew, un esempio lampante di come un bene acquistato possa diventare inutilizzabile a causa delle politiche aziendali.
La Posizione Decisa di Ștefănuță
“Un gioco, una volta venduto, appartiene al cliente, non all’azienda.”
Questa affermazione di Ștefănuță riassume perfettamente la filosofia alla base del suo appoggio. L’europarlamentare ha ribadito il suo impegno a continuare a sostenere il movimento, definendo la pratica di spegnere i giochi una forma di obsolescenza programmata e un grave danno ai diritti dei consumatori e alla conservazione del patrimonio digitale. La sua firma e il suo appello pubblico non sono gesti isolati, ma parte di una visione più ampia sulla necessità di regolamentare un settore in rapida evoluzione.
L’Importanza del Sostegno di un Vicepresidente
Il fatto che un Vicepresidente del Parlamento Europeo si schieri apertamente a favore di “Stop Killing Games” è un segnale di enorme importanza. Sebbene il suo sostegno individuale non garantisca l’approvazione immediata di una legge, esso aumenta significativamente la visibilità e la credibilità dell’iniziativa. La sua posizione elevata all’interno del Parlamento Europeo può catalizzare l’attenzione di altri legislatori dell’UE, aprendo la strada a un dibattito più ampio e, potenzialmente, alla presentazione formale del caso durante le sessioni parlamentari, una volta che la petizione avrà superato tutte le verifiche necessarie.
Stato Attuale della Petizione
L’Iniziativa dei Cittadini Europei “Stop Killing Games” ha già superato la soglia di un milione di firme necessarie per essere considerata dalla Commissione Europea. Tuttavia, il percorso non è ancora concluso: la petizione deve ancora raggiungere i requisiti minimi di firma in specifici paesi membri e sottoporsi a un processo di verifica delle firme prima di poter essere presentata ufficialmente. La scadenza per la raccolta delle firme è fissata per il 31 luglio.
La Reazione dell’Industria
Come prevedibile, l’iniziativa non ha trovato unanime consenso. Gruppi di pressione che rappresentano i principali editori di videogiochi, come Video Games Europe (che include giganti del calibro di Ubisoft, Take-Two, Activision Blizzard, Microsoft e Nintendo), hanno già espresso preoccupazioni. A loro avviso, le richieste di “Stop Killing Games” non sarebbero “proporzionate” e potrebbero rendere la creazione di nuovi giochi economicamente insostenibile, aumentando i costi di sviluppo e manutenzione.
Prospettive Future
Il sostegno di Nicolae Ștefănuță rappresenta un forte impulso per la causa dei gamer europei. È un chiaro segnale che i diritti dei consumatori nel settore dei videogiochi digitali stanno diventando un tema di crescente rilevanza politica all’interno dell’Unione Europea. La battaglia per “Stop Killing Games” è tutt’altro che conclusa, ma con il supporto di figure influenti come Ștefănuță, le prospettive per un futuro in cui i giochi acquistati rimangano accessibili ai loro proprietari sembrano più concrete che mai.

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