Bruce Straley e l’abbandono di Naughty Dog: la ricerca della paternità creativa
Secondo quanto riportato da GamesIndustry.biz, Bruce Straley, veterano dell’industria videoludica, ha rivelato i motivi principali che lo hanno spinto a lasciare Naughty Dog: il desiderio di avere piena proprietà intellettuale sui progetti a cui lavorava e la ricerca di nuove sfide creative.
Motivi dell’allontanamento e la svolta indipendente
Il giornalista che ha raccolto le dichiarazioni di Straley per Polygon ha evidenziato come la decisione di abbandonare lo studio dietro successi come The Last of Us e Uncharted fosse duplice. Oltre all’aspirazione di possedere i propri lavori, Straley sentiva il bisogno di affrontare compiti diversi da quelli proposti dalla sua ex-azienda.
Straley ha lasciato Naughty Dog nel settembre 2017 dopo ben 18 anni di carriera. Durante questo lungo periodo, ha contribuito allo sviluppo di titoli iconici come Crash e Jak and Daxter, per poi ricoprire il ruolo di co-direttore artistico per Uncharted: Drake’s Fortune del 2007. Successivamente, ha diretto lo sviluppo del sequel e, in seguito, ha guidato la creazione di The Last of Us e Uncharted 4: Fine di un Ladro.
“Sono stato lì per 18 anni. È un tempo molto lungo per chiunque in qualsiasi posto,” ha spiegato Straley, sottolineando il suo ruolo fondamentale nella costruzione del brand e dei titoli. “Ho avuto un’esperienza davvero straordinaria con quei team. Ma sentivo di rispondere alle stesse domande più e più volte. Eravamo un po’ in questo paradigma di questo stile di gioco – di cui ero parte nella creazione! Ma sembrava di essere già stato in questa posizione. Il mio cervello non è bravo con quel tipo di ripetizione. Ho bisogno di nuovi problemi da risolvere, ho bisogno di nuovi sbocchi creativi. Non sto dicendo che non ci sarebbero state opportunità lì, ma ho unito questa sensazione all’idea che stavo lavorando molto, molto duramente su qualcosa che non era mio.”
Il rifiuto delle grandi etichette e la nascita di Wildflower Interactive
Dopo aver lasciato Naughty Dog, Straley ha chiarito di non voler approdare in un altro studio tripla A, per evitare di confrontarsi con un “sistema burocratico o culturale completamente diverso”. Questa avversione lo ha spinto a intraprendere la strada indipendente. Nel 2022, ha annunciato la fondazione del suo nuovo studio, Wildflower Interactive, che ha recentemente presentato il suo primo titolo, Coven of the Chicken Foot, durante i Game Awards 2025.
Straley ha così commentato la sua decisione: “Quando è arrivato il momento di pensare se rimanere a Naughty Dog o andarmene, era come, dove altro vado? Naughty Dog è letteralmente l’apice di uno stile di gioco, e mi è piaciuto molto realizzare e giocare a quello stile di gioco. Non sarei andato in un altro studio tripla A a fare uno sparatutto in prima persona o un platform-puzzle. Non sentivo che sarei andato da nessun’altra parte. Poi avrei dovuto affrontare un sistema burocratico o culturale completamente diverso, quindi quella era già una risposta per me. Ok, non posso andare da nessun’altra parte.”
Le polemiche sui crediti di The Last of Us
Nel 2023, Straley aveva espresso pubblicamente la sua insoddisfazione nei confronti di Naughty Dog per l’omissione del suo nome dai crediti della serie TV di The Last of Us, uscita in quel periodo.
“È un argomento a favore della sindacalizzazione, il fatto che qualcuno che ha partecipato alla co-creazione di quel mondo e di quei personaggi non stia ricevendo un credito o un nichelino per il lavoro che ci ha messo,” aveva dichiarato Straley all’epoca.

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