I risultati finanziari di Ubisoft per l’anno fiscale 2023-2024 sono arrivati (insieme a un trailer che svela Assassin’s Creed Shadows, ambientato nel Giappone feudale, in uscita questo autunno), e sono pieni di buone notizie per l’azienda.
Grazie alle serie Tom Clancy’s Rainbow Six e Assassin’s Creed, l’azienda ha registrato un aumento del 33,5% nei ricavi netti, raggiungendo 2,3 miliardi di euro (circa 2,5 miliardi di dollari) per l’intero anno.
Il suo reddito operativo IFRS annuale è stato di 313 milioni di euro.
Questo numero titanico è un nuovo record per Ubisoft. L’azienda ha anche segnalato un leggero aumento degli “utenti attivi unici” rispetto all’anno scorso su console e PC. Tale numero è salito del quattro percento a un totale di 138 milioni di utenti attivi unici.
Questo successo è piuttosto impressionante considerando che l’elenco dei giochi rilasciati da Ubisoft l’anno scorso è stato leggermente più sottile del solito. Alla fine del 2023, l’azienda ha rilasciato Assassin’s Creed Mirage e Avatar: Frontiers of Pandora. Il lungamente rinviato Skull & Bones è stato finalmente lanciato nel febbraio 2024.
A titolo comparativo, nel 2024 verranno lanciati XDefiant, Star Wars Outlaws, e Assassin’s Creed Shadows, che potrebbero contribuire notevolmente agli obiettivi di crescita dei ricavi netti del 2024-2025 e a un “lieve aumento del reddito operativo non-IFRS”. Tali giochi si integrano perfettamente nei piani di Ubisoft di concentrarsi strategicamente sull’avventura in open world e sui titoli di giochi come servizio (GaaS).
Ma c’è un problema frustrante nel successo di Ubisoft: il cammino per raggiungere quei numeri è stato in parte pavimentato con il licenziamento di quasi 2.000 dipendenti in tutti i suoi studi globali.
Ubisoft ha ridotto di €150 milioni i costi nel 2024
Ubisoft ha dichiarato nel suo rapporto di aver licenziato 1.700 lavoratori negli ultimi due anni, aiutandola a ottenere una riduzione annuale dei costi di €150 milioni. L’obiettivo è una riduzione dei costi di €200 milioni entro il 2026.
Attualmente non è noto se quel divario di €50 sarà colmato licenziando più lavoratori.
In una svolta amara, Ubisoft ha presentato le sue statistiche sui licenziamenti affermando che il mantenimento dei dipendenti “è continuato a migliorare” nello stesso periodo in cui licenziava le persone.
Tale mantenimento potrebbe essere determinato da un morale migliorato e da un’affinità per l’azienda. Potrebbe anche essere determinato dalla stretta presa sui posti di lavoro mentre Ubisoft e i suoi concorrenti licenziano migliaia di lavoratori.
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