Riot Games ha rivelato che il suo MMOLeague of Legends ,ancora senza titolo (e non annunciato), ha ripreso lo sviluppo.
In un lungo threadsu Twitter, il co-fondatore Marc Merill ha dichiarato che il reindirizzamento è avvenuto “qualche tempo fa” La scelta è stata fatta perché l’MMO sembrava troppo simile al gioco principale.
Riot ha rivelato per la prima volta di voler realizzare un MMO di League nel 2020, ma per il resto non ha parlato dei suoi progressi. Merill ha detto che non può essere solo un MMO standard con una “verniciatura Runeterra”, ma deve sembrare una “significativa evoluzione del genere”
A capo di questa nuova impresa ci saràFabrice Condominas come produttore esecutivo. Precedentemente produttore di Star Wars: Squadrons e Mass Effect: Andromeda presso EA, Condominas è alla Riot dal 2021.
Saràaffiancato dal direttore tecnico Vijay Thakkar, che secondo Merill ha già contribuito a costruire “componenti chiave” della base tecnica del progetto.
Come ulteriore risultato del reset, Merrill ha dichiarato che Riot sceglierà di non parlare del progetto MMO per “probabilmente diversi anni”
Riot vuole un MMO, ma il mondo sarà pronto a riceverlo?
Realizzare un progetto multiplayer su larga scala può essere un’impresa titanica, soprattutto per gli studios che non l’hanno mai fatto prima.
Finora Riot ha lavorato su MOBA, action-platformer e giochi di combattimento. Ma gli MMO richiedono un sacco di manutenzione e di manodopera e molti di essi muoiono poco dopo il lancio.
Cercare di far decollare nuovi MMO è stato difficile per alcuni studi. All’inizio di quest’anno, Blizzard ha cancellato il suo MMO in corso Odyssey, anni dopo aver cancellato un altro aspirante MMO, Titan.
Ladomanda più importante da porsi è quale sarà il panorama degli MMO e dei giochi online quando (e se) il progetto della Riot verrà lanciato. Negli ultimi anni i giochi multigiocatore hanno avutodifficoltà in tutti i settori .
Questo è particolarmente vero per Riot, che ha già riconosciuto che le precedenti “grandi scommesse” dei suoi leader non hanno dato i frutti sperati, con la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro a gennaio.
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