Non ho mai fatto uso dell’intelligenza artificiale e presumo che mai lo farò.
Anche se desidererei ardentemente che non fosse così, purtroppo la realtà in cui ci troviamo io e voi è una in cui l’IA viene spinta forzatamente in ogni singolo anfratto in cui le peggiori corporazioni che conoscete possono infilarla. Non ha ancora dominato completamente nessuna delle arti, ma il suo utilizzo sta diventando sempre più comune. Se sei uno di quegli sviluppatori che sta considerando di farlo, volontariamente, normalmente ti offrirei alcune parole potenzialmente scortesi, ma invece ti indirizzerò verso l’unico e solo Nobuo Uematsu, la cui posizione sull’IA è una che apprezzo particolarmente.
L’iconico compositore di Final Fantasy ha recentemente parlato con JARSAC Magazine (tramite Automaton), parlando del suo periodo nell’industria dei videogiochi, e in particolare di come si sente riguardo all’IA. “Non ho mai usato l’IA e probabilmente non lo farò mai”, ha spiegato Uematsu. “Penso che sia ancora più gratificante affrontare le difficoltà di creare qualcosa da solo. Quando ascolti la musica, il divertimento sta anche nello scoprire il background della persona che l’ha creata, giusto? L’IA non ha quel tipo di background, però.”
“Anche quando si tratta di esibizioni dal vivo, la musica prodotta dalle persone è instabile e ognuno la fa a modo suo. E ciò che la rende così soddisfacente sono proprio quelle fluttuazioni e imperfezioni.”
Questa, miei amici, è l’unica risposta ragionevole all’IA. C’è davvero un valore intrinseco nel processo di creazione di qualcosa, ti permette di scoprire qualcosa di inaspettato nella cosa che stai facendo che l’inserimento di un breve prompt non potrebbe mai farti sperimentare. Passa dei brutti momenti a fare delle cose di tanto in tanto! Stiamo parlando di Uematsu qui, ne sa qualcosa di questa cosa dell’arte.
Vale anche la pena notare che il compositore ha annunciato l’anno scorso che probabilmente non produrrà più una colonna sonora completa per un videogioco, anche se ha intenzione di continuare a fare musica in generale (inclusa la scrittura dei temi principali dei giochi di Final Fantasy). Lo menziono perché ha specificamente detto di non avere più la forza fisica o mentale per farlo. L’accessibilità è spesso pubblicizzata come un motivo per cui l’IA è buona, ma anche qui Uematsu dimostra che è ancora possibile fare delle cose anche quando ci sono limitazioni a cosa e quanto si può produrre.

Absolutegamer è un gruppo di nerd vecchia scuola, progressisti, appassionati di gaming, meglio se indie, saltuariamente retro ma senza essere snob verso l’ultima versione di Unreal Engine, con un atteggiamento no bullshit e con una certa predisposizione all’attivismo. Hanno generalmente un umorismo discutibile ma se volevano piacere a tutti nascevano patate fritte.
They/Them (ovviamente, geni)
 
								 
								 
															


