Se siete orfani dell’episodio Bandersnatch di Black Mirror oppure sentite nostalgia di quando leggevate la collana Lupo Solitario, recentemente è comparsa una pazza idea chiamata Inkconsole.
Cosa è Inkconsole?
In sostanza si tratta di un e-erader con una console di comandi che possiamo utilizzare per interagire con un ebook scritto appositamente per questa piattaforma.
L’apparenza è quella di un Gameboy dove inserisci una cartuccia e inizi a leggere una storia come un qualsiasi e-reader, la differenza è che oltre al testo avremo una serie di pulsanti che ci consento di fare delle azioni che ci porteranno verso risultati ignoti -esattamente come facevamo con i libri di Lupo solitario.
Le possibilità sono più articolate dal momento che il progetto prende a piene mani da Zork I*, un’avventura solo testuale dei primi anni 80.
Il software prevede che potremo fare cose dal retrogusto RPG come collezionare e usare oggetti durante la nostra lettura.
(*) Trivia: i ragazzi di Arc System -oggi maestri assoluti dei beat’em up con titoli come Guilty Gear e Blaze Blue- all’epoca della prima Playstation avevano fatto un porting di Zork I su PSX e Sega Saturn.
Performance e Titoli disponibili
Essendo basta su tecnologia e-ink, le illustrazioni possono essere visualizzate in scale di grigio e, da quello che si vede nel sito, le pixel art sono spettacolari -perché l’uomo non vive di solo 4k e 120FPS. Al momento il catalogo è di 9 racconti, tutti impaginati con un font da Lettera 22 che aumenta l’appeal rétro. Il progetto è squisitamente open, è in programma sia un tool di sviluppo per gli scrittori, sia un SDK per poter fare magie di vario ordine e grado.
Come supportare il progetto
Il prodotto non è ancora su Amazon, ma se volete seguire tutti gli sviluppi, comprarlo al day one, oppure magari prendere parte al progetto, ecco il sito ufficiale.
https://inkconsole.com
E la pagina per essere fra i primi crowdfunder
https://www.crowdsupply.com/ink-console/ink-console

Anche se qualche volta mi sono spinto oltre, io posso dire di aver vissuto: era lo spot del 1999 della prima Playstation. Credo di averlo preso troppo in parola, ma il viaggio ne è valsa la pena. Un gamepass con meno ore di quelle che sarebbe il caso, una vita passata a parlare con gente che i videogiochi li ha fatti, un amore multi-disciplinare per tutto quello che implica un gioco…il resto sono i caratteri che trovate qui.