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Ma secondo voi La Divina Commedia di Jyamma al momento esiste davvero?

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È una domanda che serpeggia con insistenza tra forum, social e chat di appassionati. Una domanda che suona provocatoria, quasi irrispettosa, ma che alla luce degli eventi recenti e passati, acquista una sua legittimità quasi disarmante. Dopo l’annuncio in pompa magna del loro nuovo progetto, un action in terza basato sull’opera magna di Dante Alighieri, in molti si chiedono se La Divina Commedia di Jyamma Games sia un progetto concreto o l’ennesimo miraggio in un deserto di promesse che, a detta di molti, не sarebbero state mantenute.

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Il Fantasma delle Promesse Passate

Perché dubitare di un annuncio così importante? La risposta, purtroppo, affonderebbe le sue radici nel recente passato dello studio. Il precedente titolo, Enotria: The Last Song, è stato accompagnato da un alone di controversie che, a quanto pare, non si è ancora diradato. Al di là delle polemiche iniziali, rimane un fatto percepito come emblematico da molti giocatori: la questione del DLC. Annunciato e promesso, di questo contenuto aggiuntivo si sarebbero perse le tracce, lasciando chi aveva dato fiducia al progetto con un senso di incompletezza. Come sottolineato da più parti, questo nuovo annuncio sembrerebbe quasi confermare un apparente abbandono del supporto a lungo termine per Enotria in favore di un progetto ancora più grande e ambizioso.

Questo precedente, per molti, costituirebbe una sorta di “peccato originale” che rende difficile prendere per oro colato qualsiasi annuncio futuro. Se una promessa relativamente contenuta come un DLC non sarebbe stata onorata, quali garanzie ci sarebbero per un progetto titanico come la trasposizione videoludica della Divina Commedia?

Una Credibilità Messa in Dubbio?

Ad aggravare il clima di scetticismo, si aggiungerebbero le recenti e pesanti accuse da parte di noti content creator. Nomi come Blur e IlMasseo avrebbero pubblicamente dichiarato di non aver ancora ricevuto i compensi pattuiti per le attività promozionali legate a Enotria. Queste affermazioni, se dovessero trovare conferma, getterebbero un’ombra pesante sull’affidabilità e la professionalità dello studio.

“Hanno fatto il gioco nuovo, hanno annunciato il gioco sulla Divina Commedia, e ancora devono pagarci Enotria. Fate voi.” – Presunta dichiarazione di Blur che circola online.

Viene da chiedersi: come potrebbe uno studio che, stando a queste voci, faticherebbe a saldare i propri partner commerciali, sostenere i costi di sviluppo di un titolo AAA come quello annunciato? L’analisi di Simone Tagliaferri suggerisce un modello di business che potrebbe basarsi più sulla capacità di generare hype per attrarre investimenti che su ricavi solidi. L’apparizione a eventi come l’IGN Live 2024 e le promesse di collaborazioni internazionali sembrerebbero in stridente contrasto con il quadro dipinto da queste presunte inadempienze. Una dissonanza che non fa che alimentare i dubbi sulla reale fattibilità del progetto.

JYAMMA GAMES ANNOUNCES 'LA DIVINA COMMEDIA' , AN EPIC DARK FANTASY ACTION-RPG INSPIRED BY THE WORK OF ITALIAN POET, DANTE - Jyamma Games

Vaporware o finalmente un prodotto finito?

Nel gergo videoludico, si usa il termine “vaporware” per descrivere un prodotto annunciato al pubblico ma che poi non vede mai la luce. È questo il destino che potrebbe attendere La Divina Commedia di Jyamma Games? È ancora presto per dirlo, ma alcuni segnali potrebbero essere interpretati come preoccupanti. Come fa notare Tagliaferri nel suo articolo, l’operazione potrebbe essere vista come una strategia per raccogliere nuovi fondi, presentando un concept affascinante per attirare l’attenzione degli investitori.

Finora, ciò che è stato mostrato del gioco sembrerebbe essere principalmente un trailer cinematografico suggestivo, ma privo di sequenze di gameplay estese e concrete che possano dare una reale misura dello stato dei lavori. In un’industria dove gli annunci prematuri non sono una rarità, la mancanza di trasparenza sullo sviluppo effettivo può essere un campanello d’allarme. La questione, quindi, non sarebbe solo se il gioco uscirà, ma se sarà il prodotto finito e rifinito che un’opera del genere meriterebbe, o se rischia di rimanere un’eterna promessa, un magnifico trailer senza un gioco solido alle spalle.

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Un Atto di Fede che la Community non Sembra Disposta a Fare

In definitiva, la domanda se La Divina Commedia di Jyamma Games esista davvero non è tanto una questione sulla sua esistenza fisica nei computer dello studio, quanto sulla sua esistenza come progetto credibile e destinato ad arrivare sul mercato in una forma completa e soddisfacente. L’onere della prova, in questo momento, ricade interamente sulle spalle di Jyamma Games. Non bastano annunci suggestivi o promesse altisonanti.

La community dei videogiocatori, scottata da un passato che percepisce come problematico e allarmata da nuove, presunte controversie, sembra aver esaurito la propria scorta di fiducia. Per convincere il pubblico che il viaggio di Dante non si arenerà in un limbo di sviluppo, serviranno fatti concreti: gameplay, trasparenza e, soprattutto, un chiarimento sulle questioni passate che ancora aleggiano come ombre sul futuro dello studio. Fino ad allora, il dubbio rimarrà legittimo. E la domanda, “esiste davvero?”, continuerà a echeggiare.

 

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