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Mentre Paradox svaluta di 37 milioni di dollari i costi di sviluppo di Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2, il suo CEO illustra le cause del fallimento.
Non è un segreto che Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 abbia incontrato difficoltà fin dalla sua uscita. Con recensioni mediocri (nella mia recensione di Bloodlines 2 gli ho assegnato un 5/10) e un poco entusiasmante indice di gradimento del 56% su Steam, la visione del World of Darkness di The Chinese Room non ha sufficiente mordente. Mentre Paradox ci aveva precedentemente detto che non avrebbe sviluppato personalmente Bloodlines 3 perché esula dal suo ambito di giochi di strategia, ora ha rincarato la dose su tale affermazione , dopo aver confermato una svalutazione di SEK 355 (~$37 milioni) sui costi di sviluppo del gioco.
Il fallimento di Bloodlines 2 è duplice. In primo luogo, sebbene si possa vagamente descriverlo come un gioco di ruolo, non è un sequel soddisfacente o diretto in alcun modo e, data l’ombra che l’originale di Troika proietta già su di esso, la mancanza di un filo conduttore significativo è profondamente deludente. In secondo luogo, semplicemente non è una grande esperienza d’azione, segnata da difetti tecnici, combattimenti disordinati, funzionalità principali mancanti e una narrazione inizialmente intrigante che non riesce a concretizzarsi. In poche parole, non è il gioco che volevamo o ci aspettavamo.
Come riportato da GamesIndustry.biz (utilizzando dati di GameDiscoverCo), si stima che il gioco abbia venduto 121.500 copie su Steam, incassando finora un fatturato netto di circa 4 milioni di dollari. Considerata la durata dei tempi di sviluppo (Paradox ha approvato il progetto nel 2015) e i costi senza dubbio esorbitanti ad esso associati, questo numero sembra piuttosto esiguo, anche se non tiene conto delle vendite su console e altre piattaforme PC.
Il CEO di Paradox, Frederik Wester, ha poi dichiarato che la sua sovrastima delle vendite “ricade interamente su di noi [Paradox] come editore”, osservando che “il gioco è al di fuori delle nostre aree principali, col senno di poi è chiaro che questo ha reso difficile per noi valutare le vendite . In futuro, concentreremo il nostro capitale sui nostri segmenti principali e, allo stesso tempo, valuteremo il modo migliore per sviluppare il forte catalogo di marchi di World of Darkness in futuro.”
“Avevamo grandi aspettative da molto tempo, da quando abbiamo visto che era un buon gioco con una forte IP in un genere con un ampio appeal. Un mese dopo l’uscita, possiamo purtroppo constatare che le vendite non corrispondono alle nostre proiezioni, il che rende necessaria la svalutazione.” I due DLC del gioco, Loose Cannon e The Flower and The Flame, usciranno ancora nel 2026, ma non mi aspetto che vedremo molto oltre.
Sono stati anni strani per il World of Darkness. In un mondo post-Bloodlines, pochi degli sforzi videoludici della IP hanno davvero centrato il segno. Mentre la cronaca di New York di Draw Distance rimane un punto fermo, Swansong, nonostante le sue promesse, è uscito con problemi tecnici e ha ottenuto recensioni piuttosto contrastanti. Quindi, il battle royale Bloodhunt di Sharkmob, apprezzato ma sfortunato, ha faticato a combattere i cheater e a distinguersi nello spazio multiplayer e, di conseguenza, è destinato a chiudere il prossimo anno (questo fa male).
Mentre i videogiochi ispirati ai TTRPG continuano a spuntare a destra, a sinistra e al centro, sogno ciò che potrebbe essere se arrivasse lo sviluppatore giusto con il giusto finanziamento. Per ora, però, questi sogni rimangono insoddisfatti.
Una versione di questo articolo è già apparsa su www.pcgamesn.com
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