Mentre l’imminente Slay the Spire 2 aleggia minaccioso sul panorama del deckbuilding, un gioco del genere sostituisce la solita aritmetica con parole dure, cavilli legali e sottili minacce. All Will Rise è un “deckbuilder narrativo” ambientato in una tesa aula di tribunale in cui vestirai i panni di un avvocato che interroga coloro che potrebbero o meno essere coinvolti nel brutale omicidio di un fiume sacro.
“Gioca nei panni di Kuyili e gestisci il suo litigioso team di visionari, cinici e sognatori in una città che vive di possibilità”, si legge nella descrizione su Steam. “Mescolati con i signori del capitale e gli operai edili, con gli ecoterroristi e gli uomini di Dio, con i teorici della cospirazione e con le sorelle hacker. Segui le piste e trova alleati. Costruisci un mazzo di prove e strategie. Impara i punti di forza e di debolezza dei tuoi avversari e gioca le tue carte per conquistare le persone”
Se tutto questo ti suona familiare, forse è perché il gioco era stato annunciato in precedenza come All Rise, ma ora sembra aver cambiato leggermente nome (forse per evitare confusione con l’omonimo gioco da tavolo?).
Quando è apparso per la prima volta, tutto ciò che si vedeva del gioco erano alcune immagini segnaposto in bianco e nero e alcuni menu. Da allora il gioco si è arricchito molto, tanto da essere mostrato durante il Wholesome Direct, dove si è distinto tra i tanti simulatori di tranquillità per la presenza di un vero e proprio conflitto alla base della storia. Lo studio di sviluppo, Speculative Agency, comprende persone che hanno lavorato a Paradise Killer, League of Legends e Horizon Forbidden West. La responsabile della narrazione è Meghna Jayanth, che forse ricorderai come scrittrice di 80 Days.
La trama e l’ambientazione sembrano ispirate al caso legale in India che ha reso il Gange una persona e al continuo enigma culturale causato dal ruolo misto del fiume come entità sacra, imbuto di rifiuti industriali, sito funerario e fonte di reddito per un gran numero di persone. La città immaginaria di Muziris nel gioco è descritta come appartenente a “un mondo che potrebbe essere il nostro” e che si trova a ribollire “sotto la pressione di interessi aziendali e politici da ogni parte”.
Non è ancora stata fissata una data di uscita. Il gioco è ancora in cerca di finanziamenti su Kickstarter: è il secondo esempio recente che conosco di uno studio indie che torna alla piattaforma di crowdfunding come mezzo per far fruttare il proprio lavoro (Malys, dei creatori di Stray Gods, è l’altro – e anche un deckbuilder).
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