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Tempest Rising, il nuovo gioco di strategia in tempo reale di Slipgate, si ispira a Command & Conquer, ma vanta uno stile unico e offre molto più di una semplice nostalgia.
Sebbene in superficie sia un semplice omaggio a Command and Conquer, Tempest Rising si libera delle sue influenze con uno stile visivo e delle raffinatezze meccaniche tutte sue. Le sue idee principali potrebbero funzionare meglio in un gioco di tattica su scala minore piuttosto che in un RTS, ma ci sono diverse missioni in cui tutto si amalgama perfettamente.
È una serie di RTS, ma il segreto di Command and Conquer, soprattutto nei giochi più vecchi come Tiberian Dawn e Red Alert, è che in realtà non richiede molta strategia. Si tratta piuttosto di volume. Finché si hanno più soldi, più edifici e più truppe, è probabile che si possa ottenere la vittoria con la forza bruta – anche la più esperta rete di torrette e pattuglie di fanteria verrà rapidamente annientata da un avversario che ha 25 carri armati Mammoth. Ecco perché C&C è così sorprendente. È una caricatura sanguinaria e grottesca, una parodia dell’idea che si possa dare un significato alla guerra. A prima vista, Tempest Rising potrebbe sembrare un nuovo gioco di Command and Conquer, ma sebbene si basi sulle opere più grandi di Westwood, le sue sottili meccaniche, le sue peculiarità estetiche e il ritmo delle sue battaglie distinguono Tempest Rising dal suo progenitore spirituale. Questo è più di un omaggio.
Per la prima ora, sì, Tempest Rising sembra un remake spirituale di Tiberian Dawn, o una versione “tributo” di C&C nel suo complesso. È ambientato nel 1997. Ci sono due fazioni: la Global Defense Force è una forza di peacekeeping mondiale ispirata alle Nazioni Unite, e la Tempest Dynasty è un esercito popolare quasi religioso, autoproclamatosi. Sebbene combattano per il controllo del globo, la lotta tra la GDF e la Dynasty è in definitiva determinata dall’omonima Tempest, una potente pianta alimentata a radiazioni che può essere raccolta come combustibile. Per chiunque abbia giocato al Command and Conquer originale, i parallelismi sono chiari. La GDF è la GDI, la Dynasty è la Confraternita di Nod, e la Tempest è il Tiberium. C’è persino Frank Klepacki, maestro di C&C, che compone la musica – se si vuole comunicare con lo spirito del classico gioco RTSdi Westwood, Tempest Rising è la vostra tavoletta Ouija.
Ma già dal secondo livello (è possibile scegliere di giocare con la GDF o la Dynasty, e hanno campagne individuali), l’influenza del classico Command and Conquer inizia a sembrare meno importante. Soprattutto alle difficoltà più alte, Tempest Rising è più un gioco di strategia, in cui le capacità individuali delle diverse unità e l’abile schieramento di edifici e difese giocano un ruolo maggiore nel garantire la vittoria. Il combattimento “sasso-carta-forbici” tipico del genere è ancora presente e costituisce le basi dei sistemi principali di Tempest Rising – i carri armati sconfiggono i veicoli a quattro ruote; i veicoli a quattro ruote sconfiggono i soldati lanciarazzi; i soldati lanciarazzi sconfiggono i carri armati. Ma ogni unità e struttura ha i suoi potenziamenti, attacchi speciali e punti di forza unici, che richiedono un approccio più preciso alle battaglie di quanto i toni di Tempest Rising lascino intendere.
Il tuo cantiere, ad esempio, può essere impostato per produrre rapidamente strutture difensive a spese di un maggiore consumo di energia – durante le missioni in cui devi proteggere una base da ondate di truppe GDF o Dynasty, questa funzione diventa vitale. Oltre a un fucile standard, una delle unità di livello base della GDF possiede anche un drone, che puoi comandare per seguire il tuo soldato, fornendo automaticamente copertura, o azionarlo manualmente, utilizzandolo per esplorare in anticipo e infliggere danni maggiori a strutture e armature.
Particolarmente flessibili sono le unità specializzate. L’Operativo della Dynasty, ad esempio, rimane invisibile finché è immobile e può distruggere i carri armati a lungo raggio usando un fucile anticarro. È supportato dal Commando, che è invisibile solo quando non attacca e può spendere 700 € per chiamare un attacco aereo. Dato il numero di abilità e permutazioni, c’è il rischio che il gioco possa diventare pignolo o puntiglioso – Civilization 7 ha recentemente incontrato problemi a causa di un’interfaccia e di un layout del menu imperfetti. Ma in Tempest Rising, tutto sembra ben connesso, leggibile e fluido. Il problema sta nel ritmo.
Tempest Rising è al suo meglio quando le battaglie sono su scala minore e con meno rischi. Funziona quando controlli un numero limitato di soldati e veicoli e quando i tuoi obiettivi sono specifici. Più che le meccaniche, il gioco sembra costruito in modo più ampio attorno al combattimento tattico a micro-livello. Gli ambienti sono ricchi e affollati. Ogni unità ha un peso fisico distintivo – le tue truppe con armi pesanti procedono lentamente, ingombrate dalle loro attrezzature, e puoi vedere i veicoli accelerare, frenare e lottare lungo la pendenza.
Lo stile visivo di Tempest Rising sembra ispirato a Warhammer 40k. È massimalista e goffo, un mondo di smog, sudore e distruzione ambientale. Quando si zooma, durante i livelli in cui si comanda un singolo plotone, si possono apprezzare tutti i dettagli superbamente disegnati di Tempest Rising. È anche possibile sfruttare al massimo i sistemi intricati e molecolari del gioco.
Zoomando indietro, tuttavia, nei livelli in cui si raccolgono cumuli di Tempest, si comanda un esercito gigantesco e si cerca di distruggere un’intera base nemica, le peculiarità visive e meccaniche del gioco diventano irrilevanti. Quando si hanno otto battaglioni di carri armati lanciafiamme, non c’è bisogno di perfezionare la selezione delle armi della fanteria, e così l’idiosincrasia fondamentale di Tempest Rising si trasforma in un cappello su un cappello. Ancora una volta, si vince non con una strategia astuta, ma con una forza schiacciante, la differenza è che Tempest Rising non ha gli stessi denti satirici del suo sensei di metà anni ’90.
Al contrario, anche quando diventa un gioco di chi ha il bastone più grosso, Tempest Rising trova il modo di sfidarti e incoraggiare una pianificazione di battaglia più sofisticata. C’è una vera missione di punta all’inizio della campagna Dynasty, dove l’obiettivo è distruggere uno stabilimento di produzione all’estremità opposta di una città controllata dalla GDF. Puoi produrre in massa carri armati e camion e lanciare tutto contro l’obiettivo principale, ma puoi anche giocare sui fianchi e usare attacchi mirati per distruggere tre basi più piccole che supportano il centro nevralgico.
Sul lato orientale, la GDF ha più unità aeree e una maggiore concentrazione di truppe. A ovest, si affrontano difese statiche e mitragliatrici automatiche. E mentre costruisci il tuo esercito e assegni le unità più adatte a ogni battaglia, sei anche attaccato al centro da sortite esplorative di carri armati GDF. È una missione vasta, ad alto tasso di perdite – l’RTS al suo apice e più drammatico. Ma le parti più raffinate e uniche di Tempest Rising rimangono valide. Non ci sono molti livelli in cui la soluzione è proprio giusta, dove le peculiarità del gioco stesso completano il flusso e riflusso dell’RTS tradizionale, ma Tempest Rising a volte riesce a mettere insieme tutto, e in quei momenti trascende le sue influenze.
Una versione di questo articolo è già apparsa su www.pcgamesn.com
Absolutegamer è un gruppo di nerd vecchia scuola, progressisti, appassionati di gaming, meglio se indie, saltuariamente retro ma senza essere snob verso l’ultima versione di Unreal Engine, con un atteggiamento no bullshit e con una certa predisposizione all’attivismo. Hanno generalmente un umorismo discutibile ma se volevano piacere a tutti nascevano patate fritte.
They/Them (ovviamente, geni)
