Phantom Blade Zero pushed me to my limit with an all-timer soulslike boss

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Phantom Blade Zero mi ha messo davvero alla prova con un boss soulslike leggendario

Tempo di lettura: 3 minuti

Ho giocato a Phantom Blade Zero, un ibrido tra soulslike e action con animazioni di combattimento mozzafiato e una difficoltà estrema e spietata.

 

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Ho provato moltissimi giochi fantastici durante il Summer Game Fest a Los Angeles, ma pochi mi hanno colpito come Phantom Blade Zero. La sua miscela di azione ispirata alle arti marziali, un tono cupo da soulslike e una difficoltà altissima mi ha impressionato in due modi. Il primo è stato il suo sistematico punire, grazie al nuovo e estremo livello di difficoltà. Il secondo? Uno dei combattimenti contro i boss più belli che abbia mai visto.

Prima di provare il gioco, i trailer di Phantom Blade Zero mi avevano già impressionato, soprattutto per la splendida grafica e le elaborate e dinamiche animazioni di combattimento. Lo sviluppatore cinese S-Game basa l’azione su diverse forme di arti marziali della sua terra natia, e i risultati sono mozzafiato. Pochi mesi fa, Phantom Blade Zero ha rilasciato un altro nuovo trailer intitolato “Anno del Serpente”, che presentava uno dei boss più intriganti che abbia visto da tempo. Un’incrocio che vi vede affrontare un gruppo di nemici agili, simili a burattini, diretti da un boss principale, rappresentava una svolta rispetto agli incontri tipici da soulslike, 1 contro 1, e con avversari corpulenti. La nostra esperta di Phantom Blade Zero, Lauren, l’aveva descritto all’epoca come “il boss più figo di sempre”, e dopo averlo affrontato personalmente, questa descrizione non è così iperbolica come si potrebbe pensare.
Nella prima fase di questo scontro, il Maestro dei Sette Stelle è essenzialmente un burattinaio che controlla un gruppo di sette pedine dotate di IA di combattimento individuale e una mente collettiva, il che significa che possono attaccarvi singolarmente, ma vengono regolarmente convocati per attacchi di gruppo coordinati. Il Maestro dei Sette Stelle a volte si farà avanti tra i suoi scagnozzi per darvi una lezione personale, mettendo alla prova le vostre abilità di parata.

Una volta sconfitto, due dei suoi servitori lo risusciteranno per una seconda fase, trasformando il burattinaio in un burattino a sua volta. Non solo è visivamente impressionante, ma la colonna sonora prende una svolta inaspettata, passando da una colonna sonora orchestrale e drammatica a un metallo stile Doom, costellato da riff di chitarra acuti e graffiati, rievocanti un brano dei Rage Against the Machine. Ora sospeso sopra di voi da fili rosso sangue, il Maestro dei Sette Stelle viene scagliato nell’arena e vi si scaglia contro con attacchi aerei. Sebbene non sia necessariamente più difficile, cambia completamente la dinamica. E con quella musica metal che echeggia nelle vostre orecchie, punteggiata da striduli e inquietanti strilli, il combattimento contro il boss è veramente indimenticabile. Difficilmente ricordo un incontro contro un boss così (piacevolmente) sorprendente.

Voglio anche elogiare una delle nuove armi di “Anno del Serpente”: la “spada morbida”, ilarante ma letale, con una lama ondeggiante che si flette ogni volta che vi muovete o la brandite. Forse sono semplicemente facilmente divertito e ho il cervello di un neonato, ma mi diverte moltissimo.

Dopo aver sconfitto il Maestro dei Sette Stelle, passo a testare un’altra parte del gioco che mette in mostra il nuovo livello di difficoltà estrema di Phantom Blade Zero. Utilizzando un’IA avanzata in grado di apprendere i vostri movimenti e schemi di attacco, di mescolare gli attacchi del boss e persino di simulare attacchi e parate, la sfida è indicibile. Sconfiggere un piccolo gruppo di nemici comuni e un mini-boss mi ha richiesto ben 20 minuti. Il boss finale della demo? Invincibile. Ho combattuto per circa 40 minuti, e in tutto quel tempo il suo livello di salute non è sceso sotto il 50%.

Sebbene tutti i giochi soulslike siano intrinsecamente impegnativi, Phantom Blade Zero si spinge oltre, raggiungendo le vette della brutalità. Se temevate che i soulslike stessero diventando più facili, con Phantom Blade Zero non avrete questo problema.

Con alcuni nemici comuni aggiuntivi disponibili da sconfiggere in questa demo, viene esibita anche la fluidità dei combattimenti e lo splendore visivo di Phantom Blade Zero. Anche se elementi soulslike permeano PBZ, il suo combattimento si sente più vicino ad un gioco d’azione rispetto a titoli come Elden Ring o Lords of the Fallen. Ci sono attacchi improvvisi che vi permettono di scatenare potenti combo di colpi e fendenti per spingere gli avversari all’indietro. Ci sono animazioni specifiche per le situazioni che raramente vedrete, ma che sono deliziose quando le sperimentate. Ad esempio, vi vedrete lanciare la spada per trafiggere un nemico davanti a voi e lanciare una gamba indietro per sferrare un potente calcio a chiunque si nasconda dietro. Le transizioni tra gli attacchi sono anche straordinariamente fluide. È una gioia osservare i combattimenti di Phantom Blade Zero, figurarsi parteciparvi.

Sono entusiasta di scoprire di più su questo ambizioso progetto di S-Game, soprattutto se sarà in grado di offrire incontri contro i boss altrettanto epici e straordinari come quello del Maestro dei Sette Stelle. Il combattimento è già sensazionale, quindi, con un’intera gamma di armi e abilità a disposizione, sono sicuro che potrà raggiungere un livello ancora superiore. Sebbene non abbiamo visto molto della sua componente narrativa per ora, la promessa di otto finali diversi almeno dimostra che la storia non è stata trascurata. Potrebbe essere il soulslike più promettente in sviluppo al momento.

Una versione di questo articolo è già apparsa su www.pcgamesn.com

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