Baldur’s Gate 3 ha un’edizione da collezione molto elegante, anche se potrebbe essere difficile metterci le mani. I prezzi di rivendita (solitamente stabiliti dai “bagarini”) hanno superato i 2.000 euro, che è più di quanto potrebbe costare un PC decente per giocare al dannato gioco.
Purtroppo, non si tratta di un evento raro. I bagarini (persone che fanno un secondo lavoro accumulando scorte limitate per venderle in un secondo momento) sono una piaga in quasi ogni hobby in cui è possibile acquistare oggetti. Lo scorso settembre, un evento innocente al Museo Van Gogh è stato interrotto da bagarini impazienti perché il museo aveva avuto la sfrontatezza, l’audacia, di offrire ai bambini una speciale carta Pikachu per la consegna di un quiz.
Tutto ciò non fa arrabbiare solo i consumatori, ma anche il direttore della pubblicazione di Larian Studio, Michael Douse, che di recente ha twittato per evidenziare ed esprimere la sua frustrazione per il problema (grazie, Eurogamer).
“Odio i bagarini, amico. Capisco come funzionano le merci, ma questa edizione da collezione non è una merce, è fatta per rendere felice qualcuno, non ricco”, ha scritto Douse, aggiungendo: “Se la compri per scambiarla, tutto ciò che fai è rendere triste qualcuno”.
Purtroppo, come per il fiasco di Van Gogh, non sono convinto che i bagarini facciano considerazioni etiche tranquille e ingegnose mentre tirano la leva della slot machine per fare il botto. Si sono spinti fino a eBay per vendere copie di Concord (sapete, un gioco che non esiste più) semplicemente perché, beh, è una cosa rara. E gli esseri umani hanno un’inesauribile sete di cose rare.
Il vero valore di qualcosa, il suo uso come merce, non conta affatto. Certo, i bagarini vanno per cose che hanno un valore, come i biglietti per i concerti e l’hardware per PC, come hanno fatto durante la carenza di chip. Ma la metà “domanda” dell’offerta e della domanda è spesso una completa invenzione. Le aragoste erano un cibo da prigione, i diamanti sintetici sono praticamente identici ai diamanti estratti da una miniera, e così via.
Parlando in modo cinico, rappresenta una sorta di dilemma per Douse (e per Larian) che in generale sono stati resistenti all’idea di giocare troppo duramente al gioco del capitalismo. Le edizioni da collezione occupano uno spazio strano: sono fatte per rendere felici le persone, certo, ma l’idea della scarsità è un pacchetto completo sia nel nome che nell’esercizio. Sono costose e richiedono tempo per essere realizzate per progetto, le loro scorte saranno intrinsecamente basse e in un sistema in cui sono consentite le rivendite questo tipo di cose è inevitabile, anche se è una pillola amara.
Absolutegamer è un gruppo di nerd vecchia scuola, progressisti, appassionati di gaming, meglio se indie, saltuariamente retro ma senza essere snob verso l’ultima versione di Unreal Engine, con un atteggiamento no bullshit e con una certa predisposizione all’attivismo. Hanno generalmente un umorismo discutibile ma se volevano piacere a tutti nascevano patate fritte.
They/Them (ovviamente, geni)