I CEO devono prendere decisioni difficili. Certo, spesso si tratta di decidere “Su cosa spenderò lo stipendio a sette cifre questo mese?” e “Quanti dipendenti dovremmo licenziare per scelte che non avevano nulla a che fare con loro?” Ma a volte devi prendere decisioni esecutive che possono influenzare notevolmente le sorti dell’azienda che comandi.
Prendi, per esempio, il CEO di Microsoft Gaming Phil Spencer, che ha rivelato in un recente panel PAX (via GamesRadar) che ha preso più di un paio di decisioni sbagliate quando si tratta di firmare giochi per Xbox. Spencer dice di aver preso alcune delle “peggiori decisioni di scelta dei giochi” durante il suo mandato presso l’azienda. Ad esempio, non ha colto l’occasione di scegliere sia Guitar Hero che Destiny come esclusive Xbox.
“Questo team è venuto a Redmond… e [il co-fondatore di Harmonix Alex Rigopoulos] propone un gioco in cui effettivamente creeranno chitarre di plastica e le collegheranno alle console e poi venderanno brani in cui si giocherà a Simon su questa chitarra”, ha ricordato Spencer.
Chiaramente, un’impresa destinata al fallimento. “Penso tra me e me ‘Davvero? Pensiamo davvero che funzionerà?'” ricorda Spencer di aver pensato prima di rinunciare a firmare il gioco per Xbox. Ovviamente, ha poi dato vita alla serie di enorme successo Guitar Hero con il suo primo capitolo su, eh, PS2. Ops.
Destiny è stata una storia simile. Le versioni di anteprima di Xbox del gioco “non mi hanno convinto molto”, ha detto Spencer, “Non sono un grande giocatore di PvP… e temevo di essere catapultato in un mondo PvP, e invece non era affatto così.”
Questo ti fa davvero capire quanto possano essere strane e arbitrarie queste decisioni commerciali apparentemente importanti, vero? Destiny 1 è uscito nel 2014 come release multipiattaforma, libero da un contratto che lo avrebbe limitato alla piattaforma Microsoft, e a quanto pare è dovuto al fatto che Spencer non è molto un tipo da PvP e ha pensato che sarebbe stato questo il gioco. Solo l’uscita dell’espansione House of Wolves ha conquistato Spencer al gioco.
Ti aspetteresti che queste scelte siano un po’ più scientifiche, vero? Ma si scopre che se – per qualche bizzarro miracolo – diventassi CEO di un importante editore di console, ogni sviluppatore sarebbe sfortunato quando si tratta di accaparrarsi accordi di esclusiva per qualcosa che non sia un bizzarro CRPG o un simulatore immersivo. Sarebbe un mondo migliore? Sì. Ma non sarebbe enormemente giusto.
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Comunque, Spencer considera chiaramente queste decisioni come errori, ma non si rimprovera per questo. “Non sono il tipo che ha rimpianti”, ha detto Spencer, “Ho rinunciato a così tanti giochi a cui potrei guardare indietro e dire ‘Argh!’ ma no, cerco di guardare avanti e di essere positivo”.
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They/Them (ovviamente, geni)