Perle nascoste in Game Pass: Against the Storm

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Devo ammetterlo, il catalogo di Game Pass a volte assomiglia a un’enorme libreria traboccante di volumi. Tra i tomi imponenti e i bestseller annunciati, è facile perdersi delle piccole gemme, di quelle che non urlano la loro presenza ma che, una volta scoperte, ti catturano per decine, se non centinaia, di ore. L’altro giorno, scorrendo senza troppa convinzione, mi sono imbattuto proprio in una di queste: Against the Storm. Un nome che evoca sfida, un’illustrazione che promette un fantasy cupo. E sotto, una descrizione che mi ha fatto aggrottare le sopracciglia: “city builder roguelite”. Un ossimoro videoludico, un’eresia per chiunque, come me, abbia passato nottate a pianificare metropoli destinate a durare per secoli virtuali.

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Eppure, la curiosità ha avuto la meglio. E meno male. Perché Against the Storm, sviluppato dal piccolo studio polacco Eremite Games, non è solo un gioco, è una vera e propria reinterpretazione di un genere che pensavo non avesse più nulla di nuovo da dire.

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Un Genere Impossibile che Funziona alla Grande

Partiamo dall’assunto: i city builder sono maratone. Richiedono pianificazione a lungo termine, una visione d’insieme che si proietta ore e ore nel futuro. I roguelike, al contrario, sono sprint brutali. L’impermanenza è la loro essenza: si gioca, si muore, si ricomincia, portandosi dietro solo la conoscenza acquisita. Come possono convivere queste due filosofie? Eremite Games ha trovato la risposta in un’idea tanto semplice quanto geniale: ogni città che costruisci è temporanea.

Il mondo di gioco è perennemente sferzato da una pioggia apocalittica e dalla Piagatempesta (Blightstorm), un cataclisma ciclico che spazza via ogni cosa tranne l’ultimo bastione della civiltà: la Città Ardente. Noi, in qualità di Viceré della Regina, abbiamo il compito di avventurarci nelle terre selvagge durante le brevi tregue per fondare insediamenti, raccogliere risorse vitali e ampliare i confini del conosciuto. Ma ogni nostra spedizione ha un tempo limite. L’obiettivo non è creare una metropoli eterna, ma raggiungere una serie di obiettivi prima che l’Impazienza della Regina, una barra che incombe costantemente su di noi, raggiunga il culmine o la tempesta ci annienti. Come sottolinea Gamereactor nella sua recensione, questa struttura trasforma la prospettiva a lungo termine tipica del genere in una sfida immediata e focalizzata sul momento.

Il Ciclo della Tempesta: Sopravvivere, non solo Costruire

Ogni partita inizia con una carovana di coloni, un magazzino e un focolare scoppiettante nel mezzo di una foresta ostile. La popolazione è composta da un mix di razze – umani, castori laboriosi, lucertole resistenti e arpie specializzate – ognuna con le proprie preferenze alimentari, abilità e bisogni di svago. Accontentare tutti è quasi impossibile, costringendoci fin da subito a compiere scelte strategiche su chi favorire.

“Dove la maggior parte dei city builder si concentra sul lungo periodo, tutto in Against the Storm sembra immediato.”

Il gameplay loop è un ciclo serrato di esplorazione e adattamento. Per espanderci, dobbiamo abbattere alberi, aprendo radure che possono contenere fertili terreni agricoli, giacimenti minerari, ma anche eventi pericolosi o antiche rovine da investigare. Ogni radura aperta è una scommessa, un sistema di rischio/ricompensa che mantiene la tensione sempre alta. Dobbiamo costruire catene di produzione per soddisfare i bisogni dei coloni e gli ordini della Regina, il tutto mentre gestiamo il morale e affrontiamo gli effetti negativi delle tre stagioni che si alternano: la Pioggerellina (Drizzle), la Bonifica (Clearance) e la Tempesta (Storm), quest’ultima particolarmente dura per il morale dei cittadini.

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Il Cuore Roguelite: Ogni Fine è un Nuovo Inizio

E quando un insediamento fallisce – o, meglio ancora, quando riesce nel suo intento – cosa succede? Si torna alla Città Ardente. Ed è qui che Against the Storm svela la sua anima roguelite. Le risorse e l’esperienza accumulate in ogni spedizione non vanno perdute. Vengono investite in potenziamenti permanenti. Sblocchiamo nuovi progetti di edifici, bonus passivi, vantaggi iniziali per le prossime spedizioni e molto altro. Questo sistema di meta-progressione è la carota che ci spinge a tentare “solo un’altra partita”. Ogni fallimento non è una sconfitta, ma un passo avanti. Ogni successo ci rende più forti e preparati per avventurarci ancora più lontano sulla mappa del mondo, in biomi sempre più difficili e con sfide uniche.

Questa struttura garantisce una rigiocabilità quasi infinita. La combinazione casuale di bioma, razze disponibili, progetti iniziali e ordini della Regina rende ogni partita un puzzle strategico completamente nuovo da risolvere.

Against the Storm – mssv

Perché è una Perla da non Perdere

Personalmente, trovo che Against the Storm sia una delle esperienze più fresche e intelligenti degli ultimi anni. Ha una curva di apprendimento iniziale piuttosto ripida, non lo nego, ma la soddisfazione che si prova nel padroneggiare i suoi sistemi interconnessi è immensa. Lo stile grafico, semplice ma curato, e la colonna sonora d’atmosfera contribuiscono a creare un mondo dark fantasy credibile e affascinante.

Il gioco, già acclamato su PC dove vanta valutazioni “Estremamente Positive” su Steam, è finalmente approdato su console Xbox e, soprattutto, è incluso fin dal lancio nel catalogo di Game Pass. È l’occasione perfetta per scoprire un titolo che, altrimenti, rischierebbe di passare inosservato. Se amate i gestionali ma cercate una sfida più dinamica e meno dispersiva, o se siete fan dei roguelike ma volete provare qualcosa di più strategico, Against the Storm è la tempesta perfetta che stavate aspettando. Non lasciatevela sfuggire.

 

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