Penso ancora a quando, ormai diversi anni fa, nei commenti di un mio articolo sugli adattamenti videoludici di storie di Stephen King ho accennato in maniera del tutto casuale che il mio gioco dei sogni in questo senso sarebbe stato un adattamento di It da parte di Don’t Nod. Ci ho pensato soprattutto dopo l’annuncio di Lost Records: Bloom & Rage – un gioco sviluppato e auto-pubblicato da Don’t Nod, che uscirà all’inizio del 2025 – perché non credo che il gioco prenda chiaramente ispirazione dall’iconico film di King del 1986, che racconta di un ragno-clown eldritico proveniente dallo spazio e del gruppo di disadattati destinati a combatterlo.
Prima di essere accusato di essere troppo compiaciuto, voglio chiarire che ovviamente non penso nemmeno per un secondo che qualcuno di Don’t Nod abbia setacciato i commenti dei siti di giochi per trovare ispirazione. È solo che mi diverte avere a portata di mano la prova che sono bravo a individuare idee commerciabili per giochi d’avventura ricchi di storie, un genere che conosco bene e a cui tengo molto. Inoltre, dato che sono passati alcuni anni da quando la duologia di remake di It del 2017-19 è arrivata al cinema, mi sembra il momento giusto per i successori spirituali ispirati da quell’iterazione della storia per iniziare a farsi conoscere.
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Lost Records: Bloom & Rage segue un quartetto di amici attraverso due linee temporali: i loro affiatati anni di emarginazione adolescenziale negli anni ’90 e la loro riunione odierna all’inizio della mezza età dopo quasi tre decenni di lontananza. In realtà, il salto temporale è di 27 anni esatti, il che è un riferimento diretto a It o una strana coincidenza.
Mantenendo le somiglianze, i quattro amici si sono separati dopo che il loro dramma di adolescenza Xennial è stato bruscamente interrotto dalla scoperta di qualcosa di molto strano nei boschi vicino alla loro città natale. Cosa sia esattamente questa cosa strana è stato deliberatamente oscurato nei trailer e nelle demo che abbiamo visto finora, ma è stata scoperta sul fondo di un cratere e brilla di una luce viola ultraterrena. Quindi forse puoi iniziare a trarre le tue conclusioni.
Per il momento è difficile dire di più su Lost Records e credo che sia proprio questo il senso di uno sforzo di marketing a goccia che è stato pesantemente misterioso e poco incisivo su qualsiasi cosa che potesse effettivamente svelare il gioco. Nonostante la mia precedente preveggenza sull’impostazione, l’unica cosa che so di potermi aspettare è l’inaspettato quando il gioco verrà lanciato in due parti a febbraio e marzo.
Lost Records può essere stato stranamente mirato a un incrocio molto specifico dei miei interessi, ma non è l’unico gioco di questa portata che mi ha fatto guardare all’inizio del prossimo anno con una certa eccitazione. Sebbene non ci siano ancora molti giganteschi tripla A a riempire il calendario, i primi mesi del 2025 si preannunciano come un tesoro di uscite leggermente più piccole che tuttavia sono un po’ troppo in vista per essere sedute in modo equo al tavolo degli indie.
Personalmente mi riferisco in particolare a Split Fiction, l’ultima collaborazione tra Hazelight e EA Originals, che vede due autori – uno di fantascienza e l’altro di fantasy – intrappolati in un’infida rappresentazione generata dall’IA di un editore dei loro mondi immaginari. I giocatori che vivono con il proprio giocatore 2 di fiducia saranno sicuramente entusiasti come me dell’ultimo promemoria di Hazelight che ricorda che la cooperativa da divano esiste ancora, per non parlare del raro approccio alla fusione di generi che sicuramente ci mostrerà cose che non abbiamo mai visto prima.
C’è anche – per citare un’altra manciata di scelte personali – Kingdom Come: Deliverance 2 a febbraio, l’attesissimo sequel del gioco di ruolo preferito da tutti che ricorda che la vita di un cavaliere medievale è una vera e propria faticaccia; lo stravagante threequel di gestione delle infrastrutture civiche Two Point Museum a marzo; e The Hundred Line: Last Defense Academy, una collaborazione di tattica a turni tra i creatori di Danganronpa e Zero Escape, atteso per aprile. Solo per darti un’idea della portata dei giochi di cui sto parlando e dell’ampiezza dell’offerta.
In alcuni anni sono i titoli tripla A a dominare la conversazione, mentre in altri si privilegiano i titoli indipendenti. Ma se il 2025 sceglierà la terza opzione e diventerà l’anno in cui tutti potranno godere di tante belle doppie A associate alle loro particolari nicchie di nerdismo, come sembra stia per accadere a me, non credo che avremo nulla di cui lamentarci.
Absolutegamer è un gruppo di nerd vecchia scuola, progressisti, appassionati di gaming, meglio se indie, saltuariamente retro ma senza essere snob verso l’ultima versione di Unreal Engine, con un atteggiamento no bullshit e con una certa predisposizione all’attivismo. Hanno generalmente un umorismo discutibile ma se volevano piacere a tutti nascevano patate fritte.
They/Them (ovviamente, geni)