Gli enti regolatori polacchi hanno espresso preoccupazioni per possibili pratiche anti-concorrenziali da parte delle piattaforme digitali di videogiochi. L’Ufficio della Concorrenza e della Protezione dei Consumatori (UOKiK) potrebbe avviare procedimenti basati sull’analisi dei dati raccolti.
Secondo il sito ufficiale dell’UOKiK, il regolatore ha recentemente avviato un’indagine preliminare per verificare se Steam, PlayStation Network e altre piattaforme digitali stiano violando le leggi antitrust del paese (notato anche da MauroNL).
L’UOKiK sospetta che alcune aziende di videogiochi possano impegnarsi in pratiche come:
- Sfruttare la propria posizione dominante nel mercato della distribuzione digitale di videogiochi;
- Sfruttare gli sviluppatori di giochi e imporre prezzi più alti ai giocatori;
- Limitare la vendita di giochi su piattaforme rivali o altri negozi online;
- Interferire con le politiche di prezzo e sconto di sviluppatori e editori di giochi;
- Limitare l’accesso al mercato a piattaforme rivali e altri fornitori di servizi digitali.
“Il mercato della distribuzione digitale di videogiochi sta sostituendo le vendite tradizionali,” ha dichiarato il presidente dell’UOKiK Tomasz Chróstny. “I giocatori sono sempre meno inclini a comprare giochi in scatola ma stanno cercando copie digitali su piattaforme di vendita online. Allo stesso tempo, vediamo che ci potrebbero essere pratiche restrittive da parte dei principali attori di questo mercato.”
Il regolatore ha già ispezionato la sede del Gruppo Sony in Polonia e due uffici di sviluppatori e editori di giochi locali. Attualmente sta analizzando le prove raccolte e, se conferma i sospetti, l’UOKiK potrebbe avviare procedimenti antitrust e presentare accuse contro aziende specifiche.
Gli enti trovati a esercitare pratiche anti-concorrenziali potrebbero essere multati fino al 10% del loro fatturato annuo. I manager responsabili di tali decisioni potrebbero essere multati fino a 2 milioni di PLN ($506k).
Vale la pena notare che durante l’indagine preliminare, l’UOKiK non formula accuse specifiche contro le aziende sospettate. Come ha spiegato il regolatore nel proprio post, le procedure sono “condotte nel caso stesso e non in relazione ad imprenditori specifici.”
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