La chiamavano la “festa della community”. E invece la TwitchCon 2025, tenutasi la scorsa settimana, è stata l’ennesima dimostrazione pubblica di quanto la piattaforma viola non sia un posto sicuro per le donne. E oggi, finalmente, con l’acqua alla gola, è arrivato il patetico “mea culpa” del capo.
Il CEO di Twitch, Dan Clancy, ha infatti ammesso pubblicamente il fallimento totale della sua azienda nel proteggere Emiru, una delle streamer di punta, che è stata aggredita da un “fan” durante un meet & greet. L’uomo ha superato le barriere e ha tentato di baciarla con la forza. Oggi Clancy si scusa, come riportato dal Daily Jang, ammettendo di aver “gestito male la comunicazione” e si scusa “per tutto quello che è successo”.
Le scuse arrivano solo dopo l’umiliazione pubblica
Sia chiaro: queste scuse non arrivano per filantropia. Arrivano perché la stessa Emiru, come riporta Eurogamer, ha dovuto sbugiardare pubblicamente Twitch, definendo la loro prima dichiarazione (quella in cui dicevano che il tizio era stato “immediatamente fermato”) “una bugia palese”.
La verità è che l’aggressore se n’è andato tranquillamente e ci sono volute ore, e le pressioni del manager di Emiru, per ottenere un intervento. Il solito copione: la donna viene aggredita, e l’istituzione prima minimizza, poi mente, e infine si scusa solo quando viene messa all’angolo.
Ma il vero orrore è emerso ieri sera. L’aggressione alla TwitchCon è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il vero incubo: le accuse a Mizkif
Sentendosi evidentemente non protetta e spinta al limite, Emiru ha tenuto una live ieri, 25 ottobre, in cui ha sganciato una bomba atomica. Come riportato da testate come The Economic Times, ha accusato pubblicamente il collega (e pezzo grosso della piattaforma) Mizkif di aggressione sessuale, abusi psicologici, stalking e molestie.
Leggiamo bene i fatti:
- Emiru ha dichiarato di aver tentato per tutto l’anno di allontanarsi da lui in silenzio, ma che l’aggressione alla TwitchCon le ha fatto capire che il silenzio non la protegge più.
- Ha descritto un presunto episodio in cui Mizkif l’avrebbe baciata e avrebbe tentato di salirle addosso, fermandosi solo quando lei ha urlato.
- Lo accusa di averla minacciata e di aver tentato di “distruggerla” se mai avesse parlato.
E ora, le scuse di Dan Clancy per la “cattiva gestione” della sicurezza alla TwitchCon suonano ancora più ridicole. Per anni, Twitch ha costruito un impero tollerando e coltivando una cultura da “spogliatoio maschile”, dove le molestie sono la norma e le denunce delle donne vengono insabbiate per non “creare drama” o danneggiare gli asset maschili.
Non ci interessa la “revisione dei protocolli”. Vogliamo sapere cosa farà Twitch ora che uno dei suoi “ragazzi d’oro” è stato accusato di reati. Le scuse di Clancy non sono per Emiru; sono un maldestro tentativo di salvare una piattaforma che sta affogando nella sua stessa cultura tossica.

Laureata in visual design allo IED, appassionata di videogiochi da quando rubò una vecchia PS1 malconcia a suo fratello maggiore. Ama i metroidvania, i survival game, i suoi gatti, Sylvia Plath e il burro di arachidi. Attivista transfemminista, probabilmente ne sa più di voi su molte cose ma prova a non farvelo notare, resistendo tutto il giorno al bisogno di mandarvi a cag*re. Legacy of Kain: Soul Reaver le ha cambiato la vita e non solo perché Raziel non aveva una identità sessuale definita.
She/Her.



