È stata lanciata una nuova licenza ibrida AI per doppiatori da una delle principali aziende di strumenti audio, con l’obiettivo di fornire un approccio etico all’uso dell’AI.
L’ironicamente nominata Speechless è un database di doppiatori con sede in Svezia e strumento di asset per sviluppatori. La nuova licenza AI consentirà ai doppiatori di fornire la propria voce e guadagnare una commissione quando utilizzata dai produttori.
Speechless spera che questo approccio offra un modo etico per i produttori di sperimentare con l’AI e stabilire le migliori pratiche.
I produttori stanno sempre più cercando di utilizzare l’AI come parte dello sviluppo del gioco, ma i doppiatori sono stati scettici riguardo alla tecnologia. In particolare, i doppiatori nel Regno Unito stanno collaborando con il sindacato Equity per contrastare la diffusione di deepfake guidati dall’AI, mentre in America, l’accordo recente sull’AI di SAG-AFTRA ha destato preoccupazione.
Inoltre, i doppiatori di alcuni dei personaggi più famosi di Baldur’s Gate 3 hanno espresso preoccupazione ad Eurogamer sull’uso dell’AI, svelando il lato oscuro del successo del gioco.
Non è chiaro, quindi, quanto possa essere popolare questa nuova tipologia di licenza AI tra i doppiatori. Tuttavia, il CEO di Speechless, Peo Drangert, è desideroso di trovare un compromesso tra i doppiatori e i produttori.
“Non possiamo ignorare il potenziale che l’AI ha per l’industria dei videogiochi, ma dobbiamo approcciare questa tecnologia in modo etico – questo è ciò che cerchiamo di raggiungere per quanto riguarda il doppiaggio,” ha detto Drangert.
“Offrendo una licenza ibrida, i produttori possono ottimizzare i loro processi e sperimentare con diversi doppiatori a un costo inferiore. Allo stesso tempo, i doppiatori vengono compensati per il loro lavoro e per il lavoro della loro voce generata dall’AI, hanno maggiori opportunità di collaborare con gli studi e possono lavorare in modo più flessibile. L’AI continuerà a crescere nel settore dei giochi, quindi dobbiamo usarla in modo responsabile per garantire un’industria più equa.”
Quindi, cosa significa tutto questo per i doppiatori? Beh, i doppiatori possono scegliere di aderire o meno a questa licenza pur facendo parte della piattaforma Speechless. Solo coloro che aderiscono saranno scopribili e l’adesione non vincolerà i doppiatori a un progetto specifico. I doppiatori potranno quindi valutare le opportunità di lavoro individualmente e decidere se procedere.
Inoltre, grazie agli accordi solidi tra Speechless e gli studi di sviluppo di giochi, l’azienda promette di proteggere i dati vocali. Questi accordi contengono clausole specifiche in merito al clonaggio delle voci e sono legati a progetti specifici anziché essere aziendali.
Infine, Speechless è almeno trasparente riguardo alle sue tariffe, seguendo le attuali raccomandazioni di Equity, come indicato in una FAQ sul suo sito web.
I produttori avranno quindi la libertà, nel rispetto dei termini concordati, di utilizzare la voce di quel doppiatore per l’AI generativa, che sia per il text-to-speech, per aggiustare le righe registrate senza nuove registrazioni o per aggiungere maggiore profondità agli NPC.
Un recente rapporto di Unity sostiene che il 62 percento degli studi sondati stia già utilizzando l’AI. A marzo, nel frattempo, Ubisoft ha presentato i suoi “NEO NPCs” generati dall’AI.ùù
Speechless è solo un esempio degli strumenti AI disponibili per l’industria dei giochi. È fondamentale, però, che protegga il lavoro dei doppiatori tanto quanto innova.
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They/Them (ovviamente, geni)