Da quando Dragon Ball: Sparking Zero è stato rivelato come il tanto atteso prossimo gioco di Budokai Tenkaichi, sono stato entusiasta di vedere la mia serie preferita di giochi di Dragon Ball fare ritorno. Per quanto Kakarot, Xenoverse e FighterZ siano fantastici, questo è ciò che i fan desiderano da quasi due decenni.
È un’asticella molto alta da raggiungere per Sparking Zero, ma i trailer che abbiamo visto dopo la sua riedizione ai The Game Awards dimostrano che è all’altezza di questo compito quasi impossibile. La grafica è fenomenale e rivaleggia con la magistrale ricreazione dell’anime di FighterZ, il roster ha in qualche modo intenzione di superare il numero record di combattenti di Budokai Tenkaichi 3 e il ritorno di meccaniche iconiche come gli Scontri tra Raggi ha reso chiaro quanto sia stata seguita la formula di BT.
Per quanto tutto questo sia entusiasmante per i fan di Dragon Ball, rimane un grande pezzo del puzzle: il gameplay. Sembrava che Sparking Zero cercasse di replicare ciò che Budokai Tenkaichi aveva fatto così bene, ma ci erano stati mostrati solo piccoli segmenti di gameplay che c’era ancora un po’ di nervosismo su quanto sarebbe stato accurato il seguito. Dopotutto, Raging Blast ha cercato di far rivivere la serie in passato, finendo per essere ignorato e visto come una pallida imitazione che non riusciva a catturare lo stesso fulmine in una bottiglia.
Anche se Raging Blast non è all’altezza di Budokai Tenkaichi a causa della lentezza del gameplay, è comunque un seguito degno di nota che non riceve il rispetto che merita.
Queste preoccupazioni sono state spazzate via la scorsa settimana, quando Bandai Namco ha pubblicato il primo gameplay showcase di Sparking Zero e ci ha mostrato come sarà una battaglia completa. Questo approfondimento ha rafforzato ulteriormente il mio entusiasmo, dimostrando quanto Spike Chunsoft abbia catturato il fascino della serie Budokai Tenkaichi originale.
Goku e Vegeta si muovono a velocità vertiginosa sul campo di battaglia e i loro combattimenti sono molto più veloci di quanto non siano stati nei recenti giochi di Dragon Ball. Questo è l’aspetto che preoccupava la maggior parte dei fan e, anche se non raggiunge la stessa velocità di BT, è sicuramente molto più vicino a questa velocità da decenni a questa parte.
La rivelazione del gameplay ha mostrato anche una serie di meccaniche e caratteristiche che ritornano da Budokai Tenkaichi, come il fatto che i personaggi non si tirano indietro di fronte agli attacchi frontali e la possibilità di svanire con lo scatto per estendere le combo e lanciare i nemici attraverso il campo di battaglia. Dal momento in cui ho visto Goku e Vegeta teletrasportarsi l’uno dietro l’altro in rapida successione, è stato chiaro che Sparking Zero aveva capito il compito.
Sparking Zero sta chiaramente prendendo tutto il possibile da Budokai Tenkaichi, ma è stato sorprendente vedere che sta anche attingendo al pozzo di idee di Raging Blast. La velocità complessiva dei combattimenti sembra essere un mix delle due serie, ma l’esempio più evidente è rappresentato da alcune nuove meccaniche introdotte.
Raging Blast non è l’unica serie di Dragon Ball da cui Sparking Zero sta prendendo appunti: il beam clash, che prevede la pressione temporizzata dei pulsanti anziché il mashing puro, è chiaramente ispirato ai giochi Budokai.
Una di queste meccaniche è stata mostrata per la prima volta durante la presentazione del gioco: l’abilità di contrastare gli attacchi del raggio. La Super Percezione, come è stata chiamata, è chiaramente ispirata a una tecnica simile introdotta in Raging Blast, anche se resa molto più fluida e facile da eseguire.
Vegeta e Goku vengono anche mostrati mentre entrano in una sorta di stato di iperpotenza quando caricano il loro Ki al massimo, facendo sì che l’ambiente e la colonna sonora cambino con loro e permettendo loro di scatenare un attacco finale. Questo era presente anche in Budokai Tenkaichi, ma la musica e il cambiamento di sfondo sembrano ispirarsi a quanto visto in Raging Blast. Non c’è uno stato separato che i combattenti possono attivare come in quel gioco, ma è difficile ignorare l’influenza.
Se a tutto ciò si aggiungono le nuovissime meccaniche introdotte da Sparking Zero, come la possibilità di sfrecciare e contrastare gli attacchi senza dover usare la rara mossa dell’onda esplosiva, sembra che Sparking Zero stia mescolando elementi dei giochi di Dragon Ball passati riuscendo comunque a creare qualcosa di fresco.
L’unica cosa che mi ha deluso della presentazione del gioco è che non abbiamo ancora una data di uscita certa. Quel “Wishlist Now” sarà la rovina della mia esistenza, lo giuro.
Non sapremo con certezza se il nostro desiderio di Shenron è stato esaudito fino a quando non avremo messo le mani su Sparking Zero (e ho ancora qualche dubbio su quanto sarà ampio il roster), ma tutto ciò che abbiamo visto e sentito finora sul gioco lo rende uno dei giochi di Dragon Ball più emozionanti di tutti i tempi.
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They/Them (ovviamente, geni)